Vita di Preghiera: “Il desiderio di Dio” (n°10)

Un desiderio misterioso

L’uomo è costantemente attraversato da molteplici desideri, ma il suo grande e fondamentale desiderio è una sete di pienezza senza fine, anche se non è in grado di nominare questa attrazione irresistibile. «L’uomo porta in sé un desiderio misterioso di Dio» (Benedetto XVI). «L’anima mia languisce e brama gli atri del Signore. Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente.» (Ps 84, 3)

Questo desiderio è un movimento verso un bene ardente. «Il desiderio di Dio è inscritto nel cuore dell’uomo, perché l’uomo è stato creato da Dio e per Dio; e Dio non cessa di attirare a sé l’uomo.» (CCC, n. 27) La sposa del Cantico dice: «voglio cercare l’amato del mio cuore» e San Bernardo aggiunge: «il desiderio appassionato del mio cuore lo inseguirà con un grido continuo… fino a piangere di desiderio.» Un movimento in avanti. «Mi sforzo di correre per conquistarlo, perché anch’io sono stato conquistato da Gesù Cristo.» (Fil. 3, 12) Un martirio. Teresa confessa che il desiderio confina a volte con il martirio, come un fuoco che vi brucia, così come l’ha sperimentato durante l’orazione quando cercava la propria missione specifica nel cuore della Chiesa.

Alimentare il desiderio

La luna di miele non dura, ma giunge il tempo dell’amore profondo che si radica. L’amata «cerca un qualcosa / che il suo cuore arde d’ottenere» (San Giovanni della Croce, Glose sur le divin), percependo nel contempo quanto debba essere alimentato questo desiderio: «Incessantemente mi impegnerò / per ottenere questo qualcosa / che il mio cuore arde d’ottenere.»

Ottenerlo mediante cose di poco conto (in apparenza), ma che sono di un’importanza estrema:

parole d’amore che sfuggono dal cuore, come frecce che desiderano trapassare il cuore dell’Amato, unico eletto dal nostro cuore solo;

– la Lettera d’amore della Scrittura riletta incessantemente, sempre nuova, frasi choc che vi scuotono, subito ricopiate in quadernetti;

– la riconoscenza come tela di fondo dell’anima, benedizione invocata sul mondo, sulla Chiesa, sul nostro prossimo;

– il desiderio di bontà verso tutti;

– la legge del dono sull’esempio del «Figlio dell’uomo che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti.» (Mc 10, 45) ;

– una cultura della fiducia, che libera: non tutti hanno una fiducia innata a prova di tutto come Teresa. Ciò che paralizza il mio desiderio è di non osare credere che posso piacere a Dio che mi cerca, me povero peccatore;

– la purificazione costante dal peccato, nella riconciliazione.

Rischio di soffocare il desiderio

Il desiderio può essere soffocato, come il fuoco dalla mancanza d’aria. Come può succedere? Probabilmente con slittamenti impercettibili. Al desiderio naturale di conoscere, manifestazione normale dell’attività dell’intelligenza – una curiosità qualitativamente buona, lodevole, necessaria – si oppone il suo eccesso, l’attrazione sempre più esclusiva per il creato, l’invasione di conoscenze effimere e inutili a scapito della conoscenza della Sacra Scrittura che nutre in profondità e permane. La mancanza di digiuno dello sguardo non facilita l’interiorità, «curiosità sfrenata che spinge a guardare tutto, a provare tutto, fino a tentare Dio», diceva già Sant’Agostino.

Che cos’aveva commesso di riprovevole la fidanzata del Cantico che improvvisamente non voleva più aprire la sua porta? Niente di grave in apparenza: benché senza di Lui, preferisce le proprie comodità, ma «chi cerca Dio salvaguardando il suo riposo e le sue comodità non lo troverà.» (Giovanni della Croce) Una specie di accidia, fra sonno e codardia. Tiepidezza: il curato d’Ars definisce questo stato come abominevole. Nell’Apocalisse la Chiesa di Efeso aveva perso lo slancio del suo primo amore: pesantezza, tristezza, mancanza di zelo. Né calda, né fredda essa preferisce vivere secondo la mentalità del mondo, smettere di esserne separata, smettere di occuparsi delle cose di lassù. Fra le diverse forme di coinvolgimento eccessivo ne segnaliamo due che possono comportare la perdita del desiderio di Dio.

Il coinvolgimento eccessivo nel lavoro. Anche con le migliori intenzioni (per esempio al servizio della missione) è possibile sviluppare un certo attivismo che può creare dipendenza. I fondatori, i santi, i grandi missionari, Teresa d’Ávila, François Régis, Madre Teresa e molti altri pregavano di notte, così come Papa Francesco. È fondamentale lasciare consapevolmente spazio al tempo libero, che offre l’ossigeno assolutamente indispensabile per l’equilibrio; è importante avere deserti riparatori, tempi per l’insostituibile Lectio divina e la preghiera contemplativa. Quando si constata una diminuzione dello slancio è raccomandabile riprendere un libro importante che appassiona l’anima. Ognuno ha il suo. Teresa chiedeva carismaticamente un testo tratto dall’Imitazione. Altrimenti si perde progressivamente il desiderio di cercare Dio e si scivola addirittura nell’esaurimento… a volte fino al burn out.

Il coinvolgimento eccessivo in ambito affettivo, attaccamento eccessivo, cuore diviso, mancanza di libertà dell’anima, soffocamento, intiepidimento, perdita del gusto per le cose di lassù. Il santuario dell’anima non è più protetto, la camera nuziale, il tempo del cuore a cuore soltanto con Lui, il Cristo, Ipsi Soli.

Rianimare il desiderio è nelle nostre possibilità

«Veramente tu sei un Dio che si nasconde.» (Is 45, 15) Quando il desiderio è muto, rivestito di un abito di povertà e come assente, ci si sente indigenti. Ciononostante il Santo desiderio (lo Spirito) geme nel più profondo del nostro essere. Aspetta soltanto la nostra piccola buona volontà per manifestarsi. Paolo esortava Timoteo a ravvivare la fiamma: «ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per l’imposizione delle ie mani.» (2 Tm 1, 6)

Occorre collaborare con Dio mediante la pazienza, riattivare la nostra povera fede. Lo Spirito ci aiuterà a sconfiggere lo spirito di pigrizia.

Sant’Agostino ci dice che «facendoci attendere, Dio potenzia il desiderio; facendoci desiderare, spalanca l’anima; spalancandola ne aumenta la capacità di ricevere. Supponi che Dio voglia riempirti di miele: se sei pieno di aceto dove metterai questo miele? Occorre svuotare il contenuto del vaso, occorre pulire il vaso stesso, occorre pulirlo lavorando, grattando affinché sia in grado di ricevere qualcos’altro. Dio ha fatto di te un essere di desiderio e il tuo desiderio e Lui, Dio.

 

La citazione

«Che mi baci con il bacio della sua bocca. Confesso di avere ricevuto favori ben superiori ai miei meriti, ma inferiori ai miei desideri. Sono trasportato dai miei desideri, non è la ragione a guidarmi. Vi prego di non accusare di temerarietà ciò che è soltanto la conseguenza di un amore ardente». San Bernardo

 

Per approfondire

Soltanto per oggi

  • Preparare quadernetti tascabili di Lectio

Libri

  • Le désir, Sources vives, revue des Fraternités monastiques de Jérusalem, n° 154
  • Sermoni sul Cantico, San Bernardo
  • Questo tema del desiderio è spesso presente anche negli scritti di Gertrude d’Hefta, Angela da Foligno, Teresa di Lisieux, Teresa d’Avila ecc. Ciascuno può attingervi liberamente…

 

Il “Libro di Vita” è il testo fondante della spiritualità della Comunità. Puoi scaricarlo in francese qui o ordinarlo da Editions des Béatitudes. Il testo in italiano sarà disponibile prossimamente.

 

Dal papa emerito Benedetto XVI

«Il dinamismo del desiderio è sempre aperto alla redenzione. Anche quando si perde su strade sbagliate. Anche nell’abisso del peccato non si spegne nell’uomo quella scintilla che gli permette di riconoscere il vero bene, di gustarlo e di intraprendere così un percorso di elevazione, al quale Dio, con il dono della sua grazia, non fa mai mancare il suo aiuto. Del resto, tutti abbiamo bisogno di percorrere una via di purificazione e di guarigione del desiderio. Siamo pellegrini verso la patria celeste, verso il bene integrale, eterno, che niente potrà strapparci. Non si tratta quindi di soffocare il desiderio presente nel cuore dell’uomo, ma di liberarlo, affinché possa raggiungere la sua vera elevazione. Quando nel desiderio si apre la finestra verso Dio, è già il segno della presenza della fede nello Spirito, una fede che è una grazia di Dio.»

Oraison

Ces articles sur la vie d'oraison sont extraits du bulletin mensuel "Il est là !" publié à l'usage des membres de la Communauté des Béatitudes et de leurs amis. Il est rédigé par un collectif de laïcs, prêtres, frères et sœurs consacrés, membres de la Communauté, avec le désir de stimuler la vie de prière, essentielle à la vocation aux Béatitudes comme à toute vie chrétienne authentique... C'est pourquoi nous sommes heureux de vous partager ces contenus simples.

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