Vita di Preghiera: “Orazione e internet” (n°48)

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Orazione e Internet? Un abbinamento che non sembra così scontato. Ma fra questi termini esiste una dialettica che può anche offrire una prospettiva di vita. Secondo Papa Francesco «i limiti [d’Internet] sono reali, anche se non bastano per giustificare un rifiuto […] ; essi ci ricordano piuttosto che in definitiva [si tratta] di una conquista più umana che tecnologica.»

Come vivere nel tempo di Internet?

Internet fa ormai parte del nostro vivere quotidiano. Se ancora poco tempo fa era visto come qualcosa di tecnico per il quale erano richieste competenze particolari, oggi è considerato come uno spazio in cui muoversi, uno strumento per informarsi, fare acquisti, condividere interessi, idee e così via. Questo nuovo contesto esistenziale influisce, volenti o nolenti, sul nostro modo di vivere e di pensare, di percepire il mondo, gli altri e noi stessi. Pertanto l’interrogativo non è più quello di sapere come usare bene Internet (come si crede spesso), ma come vivere bene nel tempo di Internet. È in gioco una coerenza di vita fra il mondo cosiddetto reale e il mondo virtuale: di fatto un unico mondo. In effetti virtuale non è il contrario di reale, ma come suggerisce la sua etimologia, si tratta di una possibilità (virtus). Il virtuale appartiene al pensiero umano: è costituito da un intreccio di tensioni e di progetti che entrano in dialogo con la creatività, la volontà e il contesto nel quale vive la persona.

Il virtuale presuppone una presenza umana attiva e contempla quindi una realtà piena. Il rischio è di considerare il termine virtuale come sinonimo di fittizio o di immaginario, lasciando intendere una separazione fra vita reale e vita virtuale con le conseguenti derive conosciute, come quella di una doppia vita. Internet è però una realtà «reale», anche se incontrare una persona in carne ed ossa non equivale a vederla sullo schermo. La sfida consiste quindi nell’imparare a essere «connessi» in modo fluido, etico e spirituale, facendo così l’esperienza che Internet è un ambiente che fa parte della nostra vita (fra tanti altri) e che il Vangelo vuole raggiungere.

L’uomo religioso nel tempo d’Internet

L’accesso sempre disponibile a Internet può condurre l’utente a un disorientamento quando ne è privato. Egli può essere abituato a ricevere sempre, senza più dover fare lo sforzo di cercare, e a subire un eccesso di informazioni che gli giungono senza il minimo sforzo e mediante un semplice «clic». Di fronte a questo sovraccarico di informazioni è quindi fondamentale la capacità di decodificazione. A tal fine la parola chiave da riscoprire è: discernimento. Di fronte alle risposte che ci vengono continuamente offerte ciascuno deve saper distinguere quelle che rispondono a una vera domanda da quelle che intasano inutilmente lo spirito e il cuore. È un lavoro complesso che richiede grande preparazione e sensibilità spirituale e probabilmente anche un accompagnamento.

L’eccesso di informazioni infatti non può essere utile a una qualità di vita umana e spirituale. D’altro canto occorre essere vigili di fronte al rischio di una continua ricerca del «nuovo», anche sul piano spirituale: si dimentica di approfondire e integrare le cose e si cerca «sempre di più». Molti di noi hanno forse fatto anche l’esperienza di aver cercato qualcosa di spirituale in Internet e di avervi trascorso molto più tempo di quanto desiderato. Occorre pertanto un’ascesi e una vigilanza di fronte al rischio di una dipendenza, anche in ambito spirituale…

Prendere o ricevere?

Internet sembra fondarsi sulla logica del dono, ossia di una condivisione di informazioni, di reti, di applicazioni liberamente scaricabili, addirittura su un’idea di gratuità. Ma guardando più da vicino si tratta di fatto di uno scambio reso possibile da forme di «reciprocità» (freebie). L’idea è piuttosto quella di prendere, di servirsi e non di ricevere. Ma la grazia la si riceve sempre e non la si prende: essa presuppone un atteggiamento di accoglienza.

Rimanendo in questo atteggiamento di accoglienza, Internet può diventare uno spazio di condivisione di ciò che si è ricevuto gratuitamente, segnatamente dalla nostra fede: evangelizzazione, testimonianza, accesso mediante un «clic» alla Summa teologica, ai brani del giorno e così via.

Comunione o connessione

La logica della grazia consiste nell’instaurare legami e consentire la comunione, mentre la logica di Internet sta nella connessione e nello scambio. Ecco allora un compito specifico che spetta al cristiano in Internet: passare da un luogo di «connessione» a un luogo di «comunione». Se è vero che il «cuore dell’uomo aspira a un mondo dove regna l’amore, dove i doni si condividono» (papa Benedetto XVI), allora Internet può essere veramente uno spazio privilegiato nel quale può prendere forma questo bisogno profondamente umano.

In qualunque posto ci troviamo (in Internet, al mercato, sul treno), l’aspirazione a una continua vita di preghiera si manifesta con una ricerca di comunione. È quanto ci ricorda Dorotea di Gaza: «più si accostano a Dio, più si avvicinano gli uni agli altri; e più si avvicinano gli uni agli altri, più si accostano a Dio.»

Quindi Internet rappresenta oggi un freno a una vita contemplativa o può trovare posto fra gli strumenti che la sostengono? Dipenderà sicuramente dal nostro modo di situarci e dalla nostra progressiva capacità di discernimento. In effetti anche se Internet offre tutto e subito, il cristiano non è per questo dispensato dalla necessità di cercare sempre e ovunque la presenza del Signore, in piena coerenza con la propria vita. Internet rimane tuttavia un semplice strumento fra tanti altri (come i libri spirituali) e non una necessità in quanto tale, né la garanzia di un incontro vero con il Signore. L’iniziativa spetta sempre al Signore, mentre a noi spetta aprirci alla sua azione.

Perciò, quando utilizziamo Internet per la nostra vita di preghiera (esistono diverse applicazioni a tal fine) o quando utilizziamo un libro spirituale, chiediamoci se è per preparare questo incontro con il Signore, e se sì, in che modo…? Non dimentichiamoci mai che esistono realtà che sfuggono sempre alla logica di Internet come la fede, che non si può acquisire mediante Google. Spetta a noi vivere correttamente questo tempo di Internet e di chiedere al Signore la grazia di un discernimento sempre più approfondito in questo ambito.

La citazione

«Così come ti preoccupi di non perdere la connessione a Internet, assicurati che sia attiva la tua connessione con il Signore, e questo significa non interrompere il dialogo. […Internet] può esporti al rischio di chiuderti in te stesso, dell’isolamento o del piacere vuoto. Ma non dimenticare che ci sono giovani [… creativi e a volte geniali. È il caso del giovane [beato] Carlo Acutis.»

In Christus vivit,

Per approfondire

Soltanto per oggi

-Orazione e Internet: che cosa suscita in me l’abbinamento di questi due termini? Come vedo questa realtà?

– A che punto è il mio discernimento a questo proposito?

Letture

– Cyberthéologie – Penser le christianisme à l’heure d’Internet, Antonio Spadara, Éd. Lessius.

– Un geek au paradis, Père Will Conquer, Éd. Première partie.

– La vie spirituelle à l’heure du portable, Revue Carmel n°137.

 

Il “Libro di Vita” è il testo fondante della spiritualità della Comunità. Puoi scaricarlo qui in italiano . La versione francese qui oppure puoi ordinarlo in francese da Editions des Béatitudes.

Oraison

Ces articles sur la vie d'oraison sont extraits du bulletin mensuel "Il est là !" publié à l'usage des membres de la Communauté des Béatitudes et de leurs amis. Il est rédigé par un collectif de laïcs, prêtres, frères et sœurs consacrés, membres de la Communauté, avec le désir de stimuler la vie de prière, essentielle à la vocation aux Béatitudes comme à toute vie chrétienne authentique... C'est pourquoi nous sommes heureux de vous partager ces contenus simples.

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