Vita di Preghiera: “La preghiera d’intercessione” (n°42)

Intercedere significa pregare per gli altri, ovvero mediare fra la persona per la quale preghiamo e Dio. San Paolo raccomanda agli Efesini di intercedere per tutti i santi e di pregare per lui (cfr. Ef 6, 18-19). Quanto spesso sentiamo quest’ultima richiesta…

Qualche esempio

Un esempio meraviglioso d’intercessio-ne è quello di Abramo che prega per quei pochi giusti ancora presenti a Sodoma. Nel corso di un lungo dialogo con Dio e in un atteggiamento di filiale rispetto e fiducia, Abramo mercanteggia a più riprese con l’Altissimo, che acconsente alle audaci richieste di Abramo. Ammiriamo l’umiltà del patriarca, che non conta su se stesso, ma sulla giustizia di Dio che non potrebbe punire l’innocente insieme al colpevole (cfr. Gn 18, 17-33).

Un’altra bella immagine di intercessione è quella dei quattro uomini che calano un paralitico davanti a Gesù, scoperchiando il tetto della casa di Pietro (cfr. Mc 2, 1-12).

Ammiriamo la loro determinazione e la loro fiduciosa audacia: non potendo passare dalla porta non esitano a issare sul tetto il loro amico in barella. Alla vista del paralitico calato dal soffitto ai suoi piedi, Gesù non può resistere e «mosso a compassione» agisce di conseguenza. Essi hanno senz’altro già sentito parlare della sua compassione e della sua onnipotenza. Vedendo la loro fede Gesù compie la purificazione del paralitico: lo reintegra nella relazione con Dio, fonte della vita – «Ti sono perdonati i peccati» – prima di accordargli la guarigione del corpo.

La madre della figlia posseduta (cfr. Mt 15, 21-28) vede la propria fede messa alla prova dalla secca risposta iniziale di Gesù… Con una tenacia alimentata dal suo amore materno non si lascia scoraggiare e coglie l’immagine stessa che Gesù le presenta, ottenendo da Lui l’elogio della sua fede insieme alla guarigione della figlia.

L’intercessione di Gesù e la nostra

Nel Vangelo Gesù intercede spesso per i suoi, in particolare con la «preghiera sacerdotale»: «Padre santo, custodiscili nel tuo nome (…) perché siano una sola cosa (…) Che siano anch’essi con me dove sono io (…) Per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità» (cfr. Gv 17).

Prima di essere rinnegato da Pietro Gesù gli ha assicurato la propria preghiera affinché la sua fede non venisse meno e fosse in grado di confermare i suoi fratelli. Vi è anche il mistero delle notti trascorse da Gesù in preghiera e durante le quali i suoi discepoli avevano sicuramente un posto privilegiato. La sua grande intercessione è comunque il dono di se stesso sulla Croce: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno.» E ora nella gloria, alla destra del Padre, «egli è sempre vivo per intercedere a nostro favore» (Eb 7, 25).

La nostra intercessione si fonda sull’offerta del Figlio prediletto a cui il Padre nulla può rifiutare… Intercedere significa accogliere in sé stessi la compassione di Gesù che supplica per il mondo e senza la quale non potremmo pregare a lungo. Essere in comunione con Cristo significa partecipare con lui alle sofferenze degli uomini. Egli stesso ci incoraggia: «Chiedete e vi sarà dato» (Mt 7,7). In tal senso la grande intercessione del Venerdì Santo include tutte le necessità dell’umanità. Siamo invitati a dimenticarci di noi stessi per andare incontro alle altrui necessità. Intercedere significa donare del tempo, offrire un po’ della propria vita e del proprio sangue per gli altri. Possiamo così aiutare quelli che non possiamo raggiungere altrimenti, come le persone che non vogliono sentir parlare di Dio. Possiamo esercitare questa carità anche nei confronti dei defunti. Che grandioso apostolato è reso possibile alle persone disabili, anziane o malate!

Possiamo anche chiedere ai nostri amici del Cielo, i santi, di continuare la preghiera di intercessione che hanno iniziato sulla terra.

Fede, speranza e amore

Così spesso richiesta da Gesù, la fede è un potente motore della preghiera di intercessione.

Intercedendo crediamo che Dio è il «Padre onnipotente» che vuole il bene della persona che gli presentiamo. Crediamo anche che Egli sia saggio: è Lui che sa quale sia il vero bene di quella persona. Sappiamo inoltre che le sue vie e i suoi tempi non sono i nostri e siamo convinti che ogni preghiera innalzata da ciascuno dei suoi figli è ascoltata dal Padre celeste. «Io sapevo che sempre mi dai ascolto» (Gv 11,42), disse Gesù prima di risuscitare Lazzaro. Acquisiamo progressivamente questa certezza. «L’uomo di fede non è colui che crede che Dio può tutto, ma colui che crede di poter ottenere tutto da Dio!», diceva San Giovanni Climaco.

«Sperando contro ogni speranza» Santa Monica ha ottenuto mediante una preghiera prolungata e copiose lacrime la conversione di suo figlio Agostino, diventato poi un grande santo e un Padre della Chiesa!

Spesso chiediamo la guarigione o il miglioramento dello stato fisico, mentre il bene della persona va ben oltre la salute. Nell’economia della salvezza Gesù opera la guarigione dell’anima. A volte la persona acquisisce uno sguardo nuovo sulla malattia o la prova e questo equivale ad una guarigione fisica.

L’amore grazie al quale si offre la propria vita per gli amici sosterrà la nostra intercessione. Molte persone hanno pregato e offerto la propria vita per la conversione di un proprio caro, offrendo se stesse in unione al sacrificio di Gesù.

Evitiamo inoltre di formulare preghiere senza essere attenti alla persona, senza agire concretamente in suo favore. Se si tratta di un malato facciamo tutto ciò che è in nostro potere affinché la persona non si senta abbandonata nella prova. Domandiamo allo Spirito Santo di renderci creativi nella preghiera e nell’azione a favore della persona interessata.

L’intercessione di Maria

Maria è colei che, sussurrando a Gesù «non hanno più vino», ha ottenuto una straordinaria sovrabbondanza per la gioia di tutti. Ella ha sentito così spesso: «prega per noi, peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte» e senza mai stancarsi ci invita a dirglielo più spesso!

Ricorriamo a lei senza stancarci, affidiamole le sofferenze più insignificanti che vediamo attorno a noi come anche le difficoltà più importanti del nostro tempo; lasciamoci anche guidare da lei sulle vie della preghiera e vedremo meraviglie.

La citazione

«Uno solo che prega con fervore nel segreto della sua camera può provocare, mediante la sua unione con Cristo, la salvezza di migliaia di persone.»

Matta El Meskîne

 

Per approfondire

Soltanto per oggi

  • Rileggo attentamente le cinque intercessioni affidate dal Signore alla Comunità.
  • Chiedo al Signore di rinnovarmi nella preghiera scegliendone una che mi sta particolarmente a cuore.
  • Nella preghiera che ho scelto gli chiedo di aumentare la mia fede, di preservarmi dalla stanchezza e dallo scoraggiamento e di suggerirmi come concretizzarla.

Letture

– La force de la prière d’intercession, Cyril John, EDB.

– Apprendre à prier pour apprendre à aimer, chapitre V, père Jacques Philippe, EDB.

 

Il “Libro di Vita” è il testo fondante della spiritualità della Comunità. Puoi scaricarlo qui in italiano . La versione francese qui oppure puoi ordinarlo in francese da Editions des Béatitudes.

Oraison

Ces articles sur la vie d'oraison sont extraits du bulletin mensuel "Il est là !" publié à l'usage des membres de la Communauté des Béatitudes et de leurs amis. Il est rédigé par un collectif de laïcs, prêtres, frères et sœurs consacrés, membres de la Communauté, avec le désir de stimuler la vie de prière, essentielle à la vocation aux Béatitudes comme à toute vie chrétienne authentique... C'est pourquoi nous sommes heureux de vous partager ces contenus simples.

categorie

Etichette

ARTICOLI CHE POTREBBERO INTERESSARVI

Desidero ricevere le vostre newsletter (solo in francese)

    *È possibile annullare l’iscrizione in qualsiasi momento in fondo a ogni e-mail (leggere l’informativa sulla privacy).

    “Votre don sera reçu par la Fondation pour le Clergé, en faveur de la Communauté des Béatitudes et les données recueillies sur le formulaire de don serviront aux communications de la Communauté des Béatitudes et de la Fondation pour le Clergé.”