Vita di Preghiera: “Il digiuno” (n°34)

Mentre abbondano allettanti proposte di alimentazione dietetica, di digiuno terapeutico o profano, a che punto siamo noi cristiani con la pratica del digiuno? È forse diventata la grande assente delle nostre società occidentali contemporanee? Il digiuno è una forza insospettata che ridà vita a tutte le dimensioni dell’uomo: corpo, anima e spirito. Sono numerose le testimonianze di guarigioni fisiche, psicologiche e spirituali. Ha una forza di liberazione, di purificazione e di santificazione: «Il digiuno guarisce i malati. Respinge i demoni e dissecca ogni efflusso morboso, rende lo spirito più chiaro e purifica il cuore, santifica il corpo e trasporta l’uomo sul trono di Dio. Il digiuno è una grande forza» (Sant’Atanasio).

Secondo Ippocrate, padre dei medici, il digiuno è addirittura il medicamento più antico. Le più recenti scoperte scientifiche hanno evidenziato i benefici del digiuno nel trattamento di malattie croniche connesse alla civilizzazione o anche di determinati tumori. Sappiamo anche che lo stomaco è il nostro «secondo cervello» poiché vi si trovano da 100 a 200 milioni di cellule nervose…

È sorprendente constatare sino a che punto il digiuno è una pratica difficile nella nostra società materialista e atea. Il consumo eccessivo ha sicuramente reso la nostra società obesa e sazia. Ci si sente svenire anche soltanto all’idea di digiunare.… Si risveglia la paura di mancare, di essere stanchi o di non poter assumere i propri doveri. Ma la paura di soffrire è ben più insopportabile della sofferenza stessa. Una volta smascherata questa paura, una parte importante del combattimento è superata.

In seguito è soltanto questione di volontà e di fedeltà alla decisione presa. Associare al nostro digiuno un’intenzione di preghiera che ci sta a cuore ci può aiutare molto. Ovviamente si può anche digiunare per la pace nel mondo, ma digiunare per la pace del cuore di una persona in difficoltà è ben altra cosa. Iniziamo pertanto dal caso particolare per poi aprirci progressiva-mente a intenzioni più ampie.

Nell’Antico Testamento il digiuno faceva parte dei riti di penitenza (cfr. Lv 23, 27; Gl 1, 14; Gio 3, 5) e di lutto (cfr. 2 Sam 1, 12). Si tratta spesso di un’esperienza religiosa collettiva poiché si «prescrive» un digiuno per tutto il popolo. D’altro canto quando la Comunità è in pericolo, lo pratica con l’obiettivo di ottenere la vittoria (cfr. Gdc 20, 26; 1 Sam 14, 24). Il termine ebraico tsom ha la stessa radice di tsama, «la sete». Favorisce quindi una felice esperienza spirituale per una migliore relazione con Dio, anche se più importante è ovviamente astenersi dall’ingiustizia e dal peccato. Certamente abbiamo un sacco di motivi per non digiunare: va bene pregare, ma come è difficile digiunare… Gesù ci dice però chiaramente che il digiuno e la preghiera sono inseparabili (cfr. Mc 9, 29). Gesù stesso l’ha praticato, favorendo un momento di intensa comunione con il Padre: «Mio cibo è fare la volontà di Colui che mi ha mandato» (Gv 4, 34) e ci insegna a fare altrettanto: «lavati il volto» (sii autentico), «profumati la testa» (offri gioiosamen-te), «nel segreto» (senza ostentazione) (Mt 6, 17-18). Certamente possiamo digiunare di ciò che ci costa, ma il digiuno alimentare resta sempre il più potente, poiché coinvolge un bisogno vitale e ontologico.

Benefici del digiuno

I benefici del digiuno per le nostre anime sono molteplici. Ne elenchiamo alcuni senza la pretesa di essere esaustivi:

Vigilanza. Il digiuno quaresimale praticato il mercoledì delle ceneri e il venerdì santo ci rammenta che, privati della vista dell’Amato, stiamo vegliando nell’attesa. Questo atteggiamento di vigilanza è fondamentale.

Felice debolezza. Il digiuno ci fa sperimentare la nostra piccolezza e la nostra dipendenza da Dio per entrare in una più grande libertà del cuore. È l’occasione per riscoprire questa realtà spirituale: «quando sono debole, è allora che sono forte!» (2 Cor 12,10). Siamo immersi nella logica pasquale: occorre morire per vivere!

Dominio di sé. È un’ascesi, un’autodisciplina che accresce la nostra capacità di resistere alla tentazione, che ci coinvolge e ci fortifica nel dominio di noi stessi, focalizzando la nostra attenzione sulla presenza di Dio. Ci priviamo di qualche cosa, dominiamo il nostro corpo per non essere dominati da lui vivendo una certa sobrietà che ci preserva dal consumismo.

Presenza a Dio e offerta. Digiunare implica anche più tempo per la preghiera, ossia uno spazio privilegiato da dedicare unicamente a Dio. Coloro che digiunano regolarmente sviluppano d’altronde una particolare sensibilità spirituale e sono più ricettivi alle mozioni dello Spirito Santo. Il digiuno evidenzia che siamo chiamati a offrire tutta la nostra vita a Dio come un sacrificio vivente. Dando qualcosa del nostro corpo, ci doniamo concretamente.

Condivisione. Il digiuno è un gesto di comunione e solidarietà che spalanca il nostro cuore. È un’espressione di solidarietà con i più poveri che non riescono a soddisfare tutti i giorni la propria fame e deve essere vissuto per amore, rinunciando a beneficio dell’altro, senza evitare il prossimo (cfr. Is 58, 6-7). Leone Magno ci esorta con queste parole: «Chi ha ricevuto molto deve dare molto. Il digiuno dei credenti possa diventare il cibo dei poveri!»

Combattimento spirituale. Purificare il proprio corpo significa anche purificare la propria anima: il digiuno mette in evidenza e sradica il peccato. È un’arma formidabile nel combattimento spirituale troppo poco utilizzata, un luogo di purificazione, di perdono per ritrovare l’unità perduta. San Leone Magno insegnava: «La preghiera del digiuno piace a Dio e fa paura a Satana. Contribuisce alla nostra salvezza e a quella degli altri. Non c’è nulla di più efficace per avvicinarci a Dio. Non trascurate questo mezzo potente, questa terapia efficace per le nostre ferite.» Il digiuno fa scappare i demoni perché ci costa!

Eucarestia. Infine, il digiuno pre-eucaristico ci prepara ad accogliere la Presenza reale di Gesù Risorto. A Medjugorje il digiuno a pane e acqua è raccomandato perché favorisce in noi la fame per l’Eucarestia.

Pentimento. Nelle sue più recenti apparizioni la Vergine continua ad esortarci alla pratica del digiuno. «Penitenza, penitenza, penitenza» ha detto a Lourdes e a Fatima. La posta in gioco è cruciale, poiché è un invito al pentimento e alla conversione. Di fatto la cosa più difficile non è aver fame ma andare controcorrente rispetto allo spirito del mondo che promuove agi e comodità. Un cristianesimo senza ascesi e senza croce incarna la religione del mondo… Digiuniamo con il cuore e il corpo e la nostra vita sarà trasfigurata, rinnovata nel fervore!

La citazione

«Il digiuno purifica l’anima, eleva lo spirito, assoggetta la carne allo spirito, rende il cuore contrito e umiliato, disperde la nebbia della concupiscenza, spegne l’ardore delle passioni, rende veramente brillante la luce della castità. Ti fa entrare realmente in te stesso.» Sant’Agostino

 

Per approfondire

Soltanto per oggi

  • Faccio un elenco di tutto ciò che potrebbe impedirmi di digiunare: paure, resistenze ecc. e lo depongo ai piedi della Croce.
  • Il ritorno al tempo ordinario mi invita alla pratica del digiuno: domando la grazia di esservi fedele e di sperimentarne la gioia.
  • Faccio memoria di un’intenzione esaudita mediante la preghiera e il digiuno.

Letture

  • Le sens du jeûne, Dominique et Élisabeth Lemaître, EDB.
  • Potenza sconosciuta del Digiuno, Guarigione, Liberazione, Gioia…., Suor Emmanuel Maillard, Edizioni Amen
  • Se purifier pour renaître, Carnet de jeûne chrétien, Jacques Gauthier, Presses de la Renaissance.
  • Podcast : https://fsj.fr/2021/02/jeune-penitence-109/

 

Il “Libro di Vita” è il testo fondante della spiritualità della Comunità. Puoi scaricarlo qui in italiano . La versione francese qui oppure puoi ordinarlo in francese da Editions des Béatitudes.

Oraison

Ces articles sur la vie d'oraison sont extraits du bulletin mensuel "Il est là !" publié à l'usage des membres de la Communauté des Béatitudes et de leurs amis. Il est rédigé par un collectif de laïcs, prêtres, frères et sœurs consacrés, membres de la Communauté, avec le désir de stimuler la vie de prière, essentielle à la vocation aux Béatitudes comme à toute vie chrétienne authentique... C'est pourquoi nous sommes heureux de vous partager ces contenus simples.

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