Quando Dio ha creato l’uomo, gli ha dato il libero arbitrio e la libertà, che consiste nella capacità di raggiungere lo scopo della sua vita: Dio stesso. Facendolo a propria immagine e somiglianza, Dio lo ha dotato di ragione e lo ha reso capace di gestire la propria vita per operare scelte responsabili. «Egli da principio creò l’uomo e lo lasciò in balìa del suo proprio volere. Se vuoi, osserverai i comandamenti; l’essere fedele dipenderà dal tuo buonvolere.» (Sir 15, 14-15).
Libertà e dipendenza
Sappiamo che l’uomo è per sua natura un essere sociale, creato non per la solitudine ma per la comunione, in relazione con un Altro (il suo Creatore). Pertanto quando si erige contro Dio, l’uomo abusa della propria libertà e si ritrova, suo malgrado, interiormente diviso.
La dipendenza di cui parliamo sta nel fatto che non ci siamo creati da noi stessi e non possiamo vivere senza regole, senza responsabilità, senza parola. La vita vera è relazione d’amicizia, d’amore e di comunione con altri. Siamo chiamati quindi a camminare verso un adeguamento progressivo nei confronti delle cose, degli avvenimenti, della nostra storia, delle nostre relazioni, di fronte alle pressioni esterne e così via.
La vita spirituale è quindi un’autentica scuola di libertà. È l’ecosistema che consente di diventare veramente liberi, osando operare scelte e assumere rischi, non dipendendo più dallo sguardo e dal giudizio degli altri, dal bisogno di riconoscimento o altro. Se dunque è un dono gratuito che Dio fa all’uomo, affinché decida personalmente ciò che lo concerne (cfr. Gaudium et Spes 14, 2), se è un dono da accogliere e non qualcosa da conquistare, la libertà implica necessariamente un cammino di emancipazione che si fonda sulla liberazione che Cristo stesso ci offre poiché soltanto Lui rende l’uomo libero (cfr. Gal 1, 5).
Cammino di liberazione di verità
Gesù è il modello dell’uomo libero: libero nei confronti di Maria, di Giuseppe e della sua famiglia, libero da qualsiasi preoccupazione riguardo a sé, libero nei confronti degli altri, libero di non forzare gli avvenimenti, libero dal voler ostentare la propria potenza, libero nel suo modo di vivere la sofferenza e la Croce, libero nei confronti della Legge evidenziando il primato dell’amore e così via. Gesù è venuto nel mondo per servire. Ha imparato l’obbedienza e ha compiuto la volontà del Padre. Amando come Cristo ha amato e restando nel suo amore, siamo certi di non sbagliare strada e di camminare sulla via della libertà. Facciamo allo stesso tempo la volontà di Dio e la nostra. «Ama e fa ciò che vuoi», diceva Sant’Agostino.
Chi vuole essere libero imparerà così ad amare ogni giorno come ama Cristo per liberarsi progressivamente dal suo egocentrismo, dalla sua paura di mancare di qualcosa, dal suo bisogno di possedere e così via.
Il fattore tempo è importante poiché la libertà è sempre in divenire. Non siamo liberi all’improvviso e una volta per tutte. La libertà è un lento cammino di spogliamento di sé, affinché Cristo ci abiti pienamente. «Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me» (Gal 2, 20). È l’amore di Gesù per suo Padre e la sua comunione con Lui che hanno rafforzato la sua libertà. Allo stesso modo ciò che disciplina la nostra libertà è il criterio dell’amore. Essere liberi significa rinunciare alla propria libertà quando quest’ultima si oppone all’amore.
I due argomenti di San Paolo (cfr. Rm 14 e 15) sono la preoccupazione per il fratello e la ricerca di ciò che edifica e costruisce.
Un altro aspetto da sottolineare: non c’è libertà senza verità su se stessi. «Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8, 32). Siamo autenticamente liberi soltanto nella misura in cui siamo veri verso Dio e verso noi stessi. Siamo in grado di conoscere ciò che è vero, bello e buono al fine di tendere liberamente verso il Bene. Gesù lo dice chiaramente: la condizione per questa liberazione è la fedeltà alla sua parola e ai suoi comandamenti.
L’amore di Gesù per gli uomini non è vincolante, ma rispetta sempre la nostra libertà. Il «se lo vuoi» di Gesù rimanda alla nostra libertà, rispettando il ritmo della nostra persona, tenendo conto della nostra maturità, delle nostre capacità, senza mai abdicare alla verità del suo messaggio e alle esigenze che questo comporta.
Quando cerchiamo la verità nella nostra vita veniamo liberati dalle nostre tenebre e avanziamo sul cammino della libertà, diventando responsabili della luce che c’è stata data.
Ma Gesù non si accontenta di salvare la nostra umanità. Ci eleva a figli, ci educa all’autonomia, ci rende responsabili dei doni ricevuti affinché li usiamo a fin di bene e non ne abusiamo. Dio si rivela all’uomo per fare di lui un figlio nel Figlio e per insegnargli la vera libertà dei figli di Dio. Soltanto Dio è perfettamente libero. Noi non lo siamo mai completamente. Si impara la vera libertà giorno per giorno durante tutta la vita. Se impariamo a gestire tutto ciò che Dio ci dona con gratitudine e responsabilità, diventiamo sempre più fecondi.
La nostra scelta di vivere in comunità e il nostro impegno per una vita d’orazione sono terreni fertili per la crescita della nostra libertà. Grazie a questo contatto regolare con Dio che viviamo nella fede, grazie alla conoscenza di noi stessi che ne deriva, grazie all’esercizio dell’amore che una vita comunitaria implica, ci lasciamo progressivamente configurare a Cristo ed entriamo nella sua libertà, per la sua e nostra più grande gioia.
La citazione
«Offriamo a Dio (…) tutto il nostro essere attraverso le mani e il cuore della Santa Vergine. Il nostro spirito possiederà allora questa preziosa libertà d’animo, così estranea alla tensione ansiosa, alla tristezza, alla depressione, alla costrizione, alla meschinità. Navigheremo nell’abbandono, liberandoci da noi stessi per attaccarci a Lui, l’Infinito.» Mère Yvonne-Aimée
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Preghiera
Signore, tu sai tutto, tu vedi tutto… Liberaci dalla potenza del mondo, dalle sue idee mortifere, materialiste, consumiste che si insinuano anche nei nostri cuori e nelle nostre comunità.
Liberami da me stesso, dalle mie idee, dalle mie schiavitù esteriori e interiori (dalle cattive dipendenze, dalle ferite che riemergono sfacciatamente, dalla tirannia delle mie emozioni e della mia sensibilità, dai miei peccati, dalla dittatura dei miei desideri e dei miei eccessi ecc.), da qualsiasi idolatria e da qualsiasi dominio.
Vengo da Te, Gesù, Uomo libero per eccellenza, perché Tu sei l’unico Cammino autentico per la mia libertà!